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Quando il bambino russa

Quando il bambino russa

Può accadere che il russare dei nostri figli si aggravi a tal punto da provocare vere e proprie interruzioni prolungate della respirazione che chiamiamo apnee ostruttive.
Ci sono numerosi studi che ci confermano che le apnee notturne si possono ripercuotere su apprendimento, attenzione e memoria.
Si tratta di funzioni che nelle prime fasi della vita sono regolate dall’attività di una zona del nostro cervello che, per la sua forma particolare che assomiglia a un cavalluccio marino prende il nome di ippocampo. Nei bambini con apnee ostruttive il volume della materia grigia appare ridotto proprio nel’ippocampo sinistro. Le apnee impediscono quindi la normale crescita di quella parte del cervello che ci consente di avere la giusta attenzione per imparare le cose e la memoria per poterle assimilarle e ripeterle correttamente.
Tutto questo si può tradurre in deficit cognitivi di ampia portata e in problemi comportamentali che – non va dimenticato – riguardano un organismo in via di sviluppo come quello del bambino.
L’obesità è uno dei fattori di rischio principali che causano questi eventi dannosi.
Con un semplice esame notturno, mentre il bambino dorme vengono monitorati battito cardiaco, respirazione, livelli d’ossigeno e, se necessario, attività cerebrale, movimenti degli arti e movimenti oculari rapidi.
Alcuni pazienti pediatrici presentano rinosinusite cronica assieme alle apnee ostruttive del sonno. In questi casi, quando l’impatto sulla qualità della vita è lieve, si possono utilizzare farmaci a base di spray nasali, che consentono di alleviare i sintomi anche nel caso di eventuali riniti allergiche e di ridurre la respirazione prevalentemente orale.
L’intervento chirurgico di asportazione delle adenoidi e tonsille (adenotonsillectomia) consente di ridurre i sintomi nella maggioranza dei bambini, anche obesi, ma questi ultimi presentano una probabilità più alta di non risolvere completamente il loro problema. Tanto più alto è il peso, tanto minori sono i benefici dell’intervento.
L’adenotinsillectomia è l’approccio di prima linea per le apnee ostruttive del sonno in età pediatrica.
Per porre fine agli episodi di apnea ci si sta sempre più orientando verso tecniche e strumentazioni che rendono minime le probabilità di complicazioni e conseguenze gravi.
Si ricorre quasi sempre alla asportazione parziale delle tonsille, che diventa praticamente subtotale, ma con il rispetto e la conservazione della capsula tonsillare che riduce sensibilmente il dolore postoperatorio e soprattutto il rischio molto temibile di sanguinamento.
Negli interventi eseguiti su questi piccoli pazienti si registrano comunque tassi di emorragia post-operatoria significativamente inferiori rispetto a quelli che accompagnano gli interventi per tonsillite cronica, più spesso proposti nel giovane adulto. Non é comunque detto che più grandi siano le tonsille, maggiore sia il rischio di complicazioni postoperatorie.