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Perché il COVID19 ci fa perdere il gusto e l’olfatto

Perché il COVID19 ci fa perdere il gusto e l’olfatto

“Mentre mangiavo lo Yogurt mi sembrava di avere in bocca gesso” un medico descrive così la sensazione del primo sintomo del COVID19 che aveva contratto.
Uno degli aspetti più precoci di questa malattia, infatti é la perdita dell’olfatto. Si tratta di una aggressione del virus al nervo olfattorio, che si risolve spontaneamente nella maggior parte dei casi nel giro di pochi giorni. I più sfortunati, peró non lo recupera totalmente (circa il 10%).
Chi si rende conto di aver perso improvvisamente gusto e olfatto, é meglio che si sottoponga ad un test per accertare la presenza nel naso e nella gola del virus SARS-Cov2. Il tampone molecolare é oggi il metodo più semplice e facilmente reperibile. La perdita parziale o totale del senso dell’olfatto che segnala l’infezione da questo virus pandemico, é diversa da quella che la maggior parte di noi ha sperimentato nel corso di un raffreddore. Non si accompagna a ostruzione nasale o al colare di secrezioni che ostacolano la respirazione, e questo ci deve mettere in guardia.
L’anosmia che é la riduzione pressoché totale dell’ olfatto assieme all’ageusia (la riduzione fino all’esaurimento del gusto), possono rappresentare i primi e talvolta unici segni dell’infezione e richiedono di iniziare tempestivamente il percorso diagnostico del COVID-19.
Esiste l’ipotesi che questo virus, a pari di numerosi virus respiratori che hanno la maggior incidenza nel periodo invernale, possa, accanto alle vie classiche di invasione respiratoria, intestinale e cutanea, utilizzare anche la via nasale per raggiungere l’encefalo. Il meccanismo con il quale siamo in grado di riconoscere gli odori è apparentemente semplice: attraverso l’aria che inaliamo vengono trasportare all’interno della cavità nasale molecole odorose che interagiscono con l’epitelio olfattivo stimolando la sensazione olfattoria. Lungo lo stesso percorso il virus risale e penetra nel nostro organismo. Questa aggressione del nervo olfattorio può essere il segno precoce della entrata del virus. Fortunatamente la lesione virale del nervo é nella maggior parte dei casi transitoria. Nel 90% dei pazienti il recupero avviene entro le 4-8 settimane. Il 10% peró, purtroppo manifesta un danno definitivo e non riprende la capacità di percepire gli odori e gli aromi del gusto, ma ciò non corrisponde alla persistenza del virus e quindi alla possibilità di contagiare. Si tratta della cosiddetta “sindrome post-Covid” che si manifesta con: tosse, perdita del gusto e dell’olfatto, mal di testa, vertigini, insonnia, eruzioni cutanee, senso di profonda stanchezza e di “nebbia” nel cervello.