www.rolandofustos.it | alex
rinitis, allergy, asthma, test allergico, immunoterapia, test molecolare
1465
single,single-post,postid-1465,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,select-theme-ver-3.2.3,paspartu_enabled,menu-animation-underline,wpb-js-composer js-comp-ver-4.12,vc_responsive

ALEX il nuovo test allergico molecolare.

ALEX il nuovo test allergico molecolare.

La primavera, tanto attesa da tutti, per un allergico può significare l’inizio di un periodo di disagi e sofferenza. Ogni anno, con cronometrica regolarità iniziano le giornate con starnuti, lacrimazione, difficoltà di respiro. Confrontare la presenza di questi sintomi con il calendario pollinico provinciale può confermare la sensazione di essere allergici ad una determinata erba o albero. Non sempre però è tutto così semplice e molto spesso sintomi allergici di tipo respiratorio derivano da assunzione di alimenti o altre situazioni. Finora si é effettuato un test allergico molto diffuso (prick test) che consente di verificare sulla nostra pelle la reazione cutanea ad alcuni allergeni che corrispondono a quel gruppo di sostanze che più frequentemente causano reazioni di questo tipo. Ma perché non cercare nel sangue gli anticorpi allergici specifici. Di recente è stato messo in pratica un semplice esame, che con un prelievo di sangue consente di verificare non solo con certezza l’allergia a oltre 282 allergeni ma anche di fare l’analisi di tutte le allergie crociate tra un allergene e l’altro. Si tratta di misurare il grado di sensibilizzazione allergica a un elevatissimo numero di componenti contemporaneamente con un questo nuovo test molecolare. ALEX (Allergy Explorer) offre il quadro ad oggi più completo della situazione del paziente, rendendo più efficace ogni trattamento altrimenti frammentato. Infatti è in grado di verificare la presenza di anticorpi IgE specifici per tutte le principali fonti di allergeni. Che si tratti di polline, acari, cibo, pelo o forfora di animali, veleno di insetti, muffe o lattice, Alex le comprende tutte. Inoltre effettua una indagine molecolare che consente una comprensione completa delle reazioni crociate allergiche e la valutazione del rischio di allergie alimentari. Infatti i test cutanei di primo livello in molti casi non sono in grado di identificare quale sia l’allergene principale responsabile della reazione allergica, ciò si verifica per via del fenomeno della multi sensibilizzazione: molti pazienti hanno prove allergometriche cutanee positive per molti allergeni e si pone il problema di comprendere quali siano clinicamente rilevanti, ovvero correlati alla presenza di sintomi, e quali siano invece trascurabili. Il test Alex è indispensabile particolarmente nei casi dubbi o complicati e si effettua sul siero del paziente misurando i livelli ematici delle immunoglobuline che sono gli anticorpi specifici coinvolti nella reazione allergica. Il test Alex rappresenta quindi un cambiamento radicale nella diagnostica delle allergie perché con un unico prelievo di sangue abbiamo oggi il più ampio risultato possibile in termini di componenti allergiche studiate. In un’ottica di medicina di precisione questo test è facilmente eseguibile in ambito allergologico anche in ambulatorio otorinolaringoiatrico, ed è preciso nell’individuare la vera causa della reazione allergica consentendo di selezionare la terapia più appropriata per ciascun paziente. Questo test si rivela indispensabile anche per quanto riguarda il rapporto tra allergia ai pollini e alimenti, considerato che determinate proteine sono contenute in diverse fonti del mondo vegetale. Alcune proteine infatti, se ingerite, sono responsabile dello scatenarsi di sintomi tipici delle allergie alimentari, mentre altre determinano la comparsa di sintomi lievi. Anche in questo caso, sapere a quali proteine il paziente è allergico ci permette di stratificare il rischio della gravità dell’allergia e fornire al paziente indicazioni più precise in termini di consumi alimentari, suggerendo quali alimenti può mangiare senza problemi e a quali invece deve prestare attenzione perché la loro digestione potrebbe determinare una reazione allergica e prevederne la gravità.