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IL REFLUSSO SILENTE

IL REFLUSSO SILENTE

Il reflusso faringo-laringeo è una condizione simile al reflusso gastro-esofageo. Queste entità si presentano quando il contenuto dello stomaco risale lungo le vie già percorse dal cibo ingerito. I sintomi nei due tipi di reflusso possono essere talvolta molto diversi. Mentre nel reflusso esofageo sono presenti i classici sintomi dominati dalla sensazione di bruciore al torace ed allo stomaco, questi possono non essere presenti nel reflusso faringolaringeo. Ecco perché questo è anche definito “il reflusso silenzioso”. A  ciascuna delle estremità dell’ esofago c’è un anello muscolare che fa da valvola, detto sfintere. Questa struttura ha lo scopo di mantenere il contenuto dello stomaco al suo interno. Quando il contenuto acido dello stomaco risale fino alla gola e alla laringe o addirittura alla parte posteriore delle cavità nasali che non sono protette,  causa un’infiammazione.  I sintomi possono comprendere: raucedine, tosse cronica, broncospasmo e asma, respirazione rumorosa con apnee nel sonno, disturbi alimentari, calo di peso. Negli adulti il reflusso faringo-laringeo si manifesta con gusto amaro in bocca, sensazione di bruciore nella parte posteriore della gola e il più delle volte sono confusi con altre malattie. I sintomi più comuni comprendono anche: raucedine, tosse persistente, senso del corpo estraneo in gola ma anche scolo di catarro retrofaringeo, deglutizione frequente, disturbi respiratori, infiammazione alla gola. Il reflusso silente è frequente nei neonati perché il loro sfinteri sono in fase di sviluppo, l’esofago è più corto e per la maggior parte del tempo giacciono in posizione distesa. Nei piccoli pazienti il reflusso faringo-laringeo se non curato può causare stenosi sottoglottica, ulcere da contatto, infezioni ricorrenti dell’orecchio medio, versamenti timpanici e otiti croniche. Negli adulti questa situazione è stata addirittura considerata potenziale causa di cancro della faringe e laringe. A livello polmonare può essere responsabile di asma, enfisema, bronchite.

La diagnosi di reflusso silente viene effettuata in base alla storia clinica del paziente, all’esame clinico e soprattutto alla valutazione endoscopica che consente di visualizzare la gola con uno strumento flessibile. Vi è poi la possibilità di monitorare l’aciditá con un catetere attraverso il naso in grado di rilevare l’attività nelle 24 ore.

Il trattamento del reflusso nei bambini prevede di consigliare pasti piccoli e frequenti, mantenere la posizione verticale per almeno 30 minuti dopo l’alimentazione, farmaci, più raramente interventi chirurgici.

Nell’adulto è necessario che il paziente cali di peso se necessario, sospenda il fumo, eviti l’alcol e limiti soprattutto alcuni alimenti come cioccolata, menta,  grassi, agrumi, bevande gassate, prodotti piccanti o a base di pomodori, vino rosso e caffeina .

È importante l’igiene alimentare che prevede di smettere di mangiare almeno due-tre ore prima di andare a letto, elevare la testata del letto di almeno 10 cm., evitare di indossare abiti stretti intorno alla vita, usare la gomma da masticare per aumentare la saliva e neutralizzare l’acido.

Esistono poi diversi farmaci all’occorrenza e, nei casi che non migliorano possono essere necessari interventi chirurgici specifici.