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il 3 febbraio si ricorda San Biagio, protettore dalle malattie della gola

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il 3 febbraio si ricorda San Biagio, protettore dalle malattie della gola

Secondo la tradizione, Biagio nacque da una nobile famiglia in Cappadocia, dove il cristianesimo era stato adottato come religione ufficiale intorno al 300 dC. I romani inasprirono in quel periodo le persecuzioni dei cristiani armeni. Biagio udì un messaggio di Dio che gli diceva di fuggire sulle colline dove (come Mamete di Cesarea, San Mamas, patrono delle puerpere) visse in una grotta come eremita in solitudine e preghiera.

La leggenda narra che fece amicizia con gli animali selvatici e che un gruppo di cacciatori a caccia di leoni per l’anfiteatro romano trovò il vescovo inginocchiato in preghiera, circondato da lupi, leoni e orsi che lo attendevano pazientemente. Arrestarono Biagio e lo portarono da Agricola, governatore della Cappadochia che lo fece incarcerare perché cristiano. Lungo la strada del carcere incontrarono una donna il cui maiale stava per essere sbranato da un lupo;  Biagio ordinò al lupo di liberare il maiale, che rimase illeso. L’anziana signora, grata per il tempestivo rilascio del suo maiale, in seguito fece visita a Biagio in prigione, per portargli delle candele in modo che potesse leggere le Scritture nella sua cella. Mentre era in prigione, una madre arrivò con il suo giovane figlio che aveva una lisca di pesce in gola e lui lo liberó incrociando i ceri sulla gola secondo un rito eseguito tutt’oggi per la benedizione della laringe.

Biagio, che al processo si rifiutò di disconoscere la sua fede cristiana fu appeso a un albero, la sua carne strappata dalle ossa con rastrelli e pettini di ferro. Infine, fu decapitato.

Il martire divenne non solo patrono della gola, ma anche degli animali selvatici (e in seguito dei veterinari) e dei lavoratori della lana, grazie al metodo con cui il santo fu martirizzato, con un pettine di lana. Il suo culto iniziò a diffondersi a partire dall’VIII secolo  in tutta Europa. Divenne patrono del regno di Armenia. Nel 1222, il lavoro manuale fu bandito in Inghilterra nel giorno della festa di S. Biagio. C’è un villaggio in Cornovaglia chiamato Saint Blazey e nel Kent c’è il pozzo curativo di St Blaise. Le chiese e le scuole abbondano soprattutto nelle zone di produzione della lana. È anche il santo patrono dello Yorkshire.

San Biagio ha prestato il suo nome a molti luoghi in Spagna e Sud America. L’ultima poesia di Longfellow, The Bells of San Blas , si riferisce a una chiesa in Messico. È il santo patrono del Paraguay e anche dell’isola di Madeira. Ci sono diverse città in Portogallo e in Brasile che portano il suo nome, dove è chiamato São Brás.  In Italia si custodiscono molte delle sue reliquie, compreso il suo corpo, che è stato salvato dopo un naufragio ed è conservato in un sarcofago di marmo a Maratea. Nella chiesa di San Biagio a Roma c’è un osso presumibilmente dalla sua gola.