www.rolandofustos.it | Le vertigini di Martin Lutero
2240
single,single-post,postid-2240,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,select-theme-ver-3.2.3,paspartu_enabled,menu-animation-underline,wpb-js-composer js-comp-ver-4.12,vc_responsive

Le vertigini di Martin Lutero

images

Le vertigini di Martin Lutero

Le lettere di Martin Luther sono aperture al suo mondo interiore ma anche alle sue malattie, di cui parlava ampiamente. Per questo le malattie di Martin Lutero sono ben note e documentate.  La maggior parte delle sue malattie erano comuni e i suoi medici le interpretavano correttamente: calcoli alla vescica, stitichezza cronica, emorroidi. La causa di morte di Luther è stata causata certamente da un infarto miocardico. Durante gli ultimi 19 anni della sua vita, oltre a queste “malattie naturali”, Lutero soffrì anche di attacchi ricorrenti di una sintomatologia peculiare. Lo stesso Lutero e i suoi amici la consideravano non una “malattia naturale”, ma Satana che gli prendeva a pugni la carne. Si manifestava infatti ad ondate. Il primo di questi attacchi avvenne il 6 luglio 1527, quando Lutero aveva 43 anni. Cominciò con un insopportabile acufene nell’orecchio sinistro, che aumentò drammaticamente e sembrò diffondersi alla metà sinistra della sua testa. Negli anni successivi, la malattia si presentò con ripetuti attacchi sempre preceduti da acufeni di intensità crescente, e poi seguiti da vertigini che lo costringevano a immobilità con nausea, malessere generale e spesso anche vomito per diverse ore. L’ultimo episodio, insorto nel 1541, avvenne nel corso di una otite bilaterale con grave compromissione dell’udito, recuperato soltanto dopo la cessazione della fuoriuscita di pus dall’orecchio. Questi episodi si associavano spesso a una cefalea molto fastidiosa. La diagnosi é quella di un disturbo dell’organo dell’equilibrio chiamato malattia di Ménière. Dalle lettere si comprende come il sintomo che più disturbava Luther erano gli acufeni. Essi si manifestavano con tonalità, intensità e localizzazione molto diverse, come si desume dai molteplici termini latini impiegati per descriverli: “sonitus, capitis susurrus, ventorum turbines, aurium tinnitus, venti in capite”. Questo tormento fu dichiarato “assolutamente insopportabile” in più occasioni.