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Il padiglione auricolare

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Il padiglione auricolare

L’orecchio esterno presenta una forma affascinante, caratterizzata da variazioni illimitate, che lo rendono assolutamente unico. Il suo aspetto, la dimensione e la posizione  giocano un ruolo chiave nell’armonia del viso.  Gli antropologi lo studiano per differenziare le razze, gli psicologi lo usano come possibile indicatore di determinati tratti caratteriali e i criminologi lo usano come metodo di segnalazione e identificazione. In generale, tutte le caratteristiche dell’orecchio si modificano durante la nostra vita e le dimensioni aumentano fino all’età adulta. Il lobulo auricolare continua ad allungarsi, quindi il padiglione auricolare è considerato l’unica parte del nostro corpo che cresce per tutta la vita.  Da più di 10.000 anni gli artisti ritraggono il padiglione auricolare in sculture e dipinti. Nonostante la grande diversità individuale, molti artisti tendono inconsciamente a ritrarre persone diverse con padiglioni auricolari relativamente simili, come descritto dallo storico dell’arte italiano Giovanni Morelli nel XIX secolo.  Il padiglione auricolare rappresenta simbolicamente la “porta” attraverso la quale la saggezza divina accede alla dimensione umana.  L’esempio più noto è il mistero del concepimento di Gesù da parte di Maria nella fede cristiana; vari dipinti rappresentano questa concezione, in particolare da un angelo che sussurra all’orecchio di Maria. Nell’antico Egitto vengono riconosciute e raffigurate tre funzioni principali dell’orecchio: l’udito, la meditazione durante la preghiera e la decorazione come supporto per gli orecchini. La meditazione rituale era allora molto popolare, il che spiega le numerose stele rinvenute in vari musei. Sono stati scoperti anche orecchi votivi, amuleti auricolari e rilievi dipinti, in particolare in iscrizioni funerarie. Le orecchie votive divennero popolari durante il periodo greco-romano. Venivano presentati a Dio, nella speranza di una cura, per una richiesta di grazia, o come ringraziamento per un desiderio esaudito. Queste realizzazioni in bronzo con la forma della parte del corpo malata, in questo caso le orecchie di una persona, divennero noti anche come “ex voto”.  All’inizio del XVI secolo, e nel suo: “il giardino delle delizie”, Hieronymus Bosch ha creato una delle raffigurazioni dell’orecchio più famose della storia dell’arte: un paio di orecchie umane trafitte da una freccia e che brandiscono una lama. Un diavoletto spinge un ago in una delle orecchie. Secondo il simbolismo medievale sono queste le torture che ci si potrebbe aspettare all’Inferno. La freccia trafigge il punto Shen Men noto nella auricoloagopuntura, si tratterebbe del punto del nervo sciatico. La sciatica: un dolore ‘infernale’ (lo sa chi l’ha provata). E infatti questa rappresentazione si trova nel pannello dedicato all’Inferno.