www.rolandofustos.it | la leggenda di Cadoc
2064
single,single-post,postid-2064,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,select-theme-ver-3.2.3,paspartu_enabled,menu-animation-underline,wpb-js-composer js-comp-ver-4.12,vc_responsive

la leggenda di Cadoc

ent-ma22-young_fig-2

la leggenda di Cadoc

Esistono, ce lo dice la Chiesa, santi protettori per per tutte le parti del corpo e per la maggior parte delle malattie. I santi patroni sono venerati soprattutto nelle Chiese cattolica romana e ortodossa.  Per i disturbi dell’orecchio si invocano i santi Mamas di Cappadocia, Luigi e Conone di Naso (in Sicilia) ma altri santi hanno legami specifici con la sordità: questi sono i santi Cadoc di Llancarfan, Francesco di Sales, Ovidio,  e Auduino.  C’è anche un patrono delle vertigini: Sant’Ulrico. San Policarpo e San Cornelio vanno invocati nei casi di otalgia. Interessante é la storia di Mamas  di Cappadocia. La leggenda narra che durante il dominio ottomano, credendo che ci fosse un tesoro nascosto nella bara di marmo dove riposavano le spoglie del santo, i turchi praticarono dei fori nel sarcofago, attraverso i quali trasudava una sorta di nettare. Si diceva che questo balsamo offrisse protezione contro il mal d’orecchi (oltre alla capacità di calmare i mari in tempesta). La leggenda di Cadoc merita una particolare attenzione.  Cadoc nacque come principe gallese intorno al 500 d.C. Era figlio del re Gwynllwg il Barbuto. Suo padre voleva che seguisse la carriera militare, ma Cadoc scelse la vita monastica e fondò un monastero a Llancarfan, che divenne uno dei monasteri più importanti del Galles. Ha viaggiato molto visitando non solo la Scozia e l’Irlanda, ma anche la Terra Santa e Roma. La sua principale associazione con la sordità, tuttavia, è con l’isola di St Cado in Bretagna. Qui, nell’oratorio si trova una grande costruzione in pietra, conosciuta come il letto di San Cadoc.  Una cavità nel fianco di questo letto consente al sofferente, non senza una certa  fatica, di stringere la testa e le spalle e appoggiare l’orecchio al “letto”. In seguito il supplicante si dirige alla vicina Fontaine de St Cado, dove beve dell’acqua e se ne mette un po’ nelle orecchie. È in questo modo, dice la leggenda che si assisterà a un rapido miglioramento della capacità uditiva (e l’udito sarà protetto da qualsiasi sordità futura). Un’altra associazione di Cadoc con la sordità è la storia della campana di San Gildas. Gildas e Cadoc erano amici e durante una visita a Cadoc sulla via di a Roma, questi gli diede una campana da portare in omaggio al papa. Ma, una volta a Roma, la campana rifiutò di suonare quando il Santo Padre la scosse. Il Papa che disse a Gildas di riportarla a Cadoc. Quando Cadoc la ricevette, la scosse e prontamente suonò forte. Questa vecchia campana è stata usata per molti anni per curare sordità e acufeni nella Cappella di St Mériadec a Stival in Bretagna. Veniva fatta suonare sopra il malato e poi posta sopra la sua testa per curare la sordità e gli acufeni. Questa pratica è andata avanti fino al 2009, quando la campana è stata rubata dalla cappella.