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2006
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Il Naso di GOGOL

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Il Naso di GOGOL

Che idea strana scrivere una storia su un uomo che perde il naso! “Il naso” è stato originariamente scritto in russo dall’autore Nikolai Gogol. Fu pubblicato nel diario letterario di Aleksandr Pushkin The Contemporary nel settembre 1836. Gogol era molto sensibile al suo naso lungo e appuntito e spesso faceva battute autoironiche su di esso quando scriveva lettere ai suoi amici. Infatti, Gogol (il cui vero nome era Nikolai Ianovskii) scelse addirittura lo pseudonimo di ‘Gogol’ per via del suo naso! (In russo, gogol è un’anatra dagli occhi dorati.) Gogol ha fatto riferimento ai nasi anche in molte altre sue storie. Il racconto ci porta in Russia.  Una mattina il barbiere Ivan Yakovlevich si sveglia e fa colazione come al solito. Tuttavia, con sua grande sorpresa, scopre che in mezzo alla pagnotta che ha appena tagliato c’è un naso. “Un naso, era esattamente quello che era! E per di più sembrava appartenere a qualcuno che conosceva…”. Il naso appartiene infatti a un suo cliente, un funzionario pubblico, l’assessore collegiale Kovalev, a cui Ivan Yakovlevich taglia i baffi regolarmente durante la settimana. Spaventato, Ivan corre fuori e getta il naso nel fiume,  per poi però essere catturato da un poliziotto di passaggio. Kovalev  cerca di trovare  un modo per ritornare in possesso del suo naso. Prova dalla polizia senza risultato, prova poi a mettere un annuncio su un giornale. Quando ogni speranza sembra perduta, arriva un poliziotto per annunciargli che il naso è stato arrestato. Il naso aveva cercato di fuggire dalla città. Kovalev cerca di riattaccarsi il naso, e ci riesce magicamente come lo aveva perso. La storia si conclude con il narratore che fa un breve commento sul tema: “Qualunque cosa tu possa dire, queste cose accadono – non troppo spesso, ma succede”. Gogol sta deridendo il lettore? La magia e il mistero di “The Nose” sta nel fatto che la storia è così strana che, come per i racconti di Kafka, è molto difficile trovare un’interpretazione che ne escluda tutte le altre. Più tempo passiamo a pensarci, più idee ci vengono in mente su cosa significhi esattamente questo racconto. In definitiva, il motivo per leggere la storia è che in realtà è semplicemente divertente. Molti scrittori hanno notato che il “naso” è un magnifico esempio di fantasia, la parodia di Gogol di vari pregiudizi e la fede ingenua delle persone nel potere delle forze soprannaturali. Gli elementi fantastici nelle opere di Gogol sono modi di esibizione satirica dei vizi della società. Andrea Camilleri ha scritto:” Il modo con cui Gogol affronta questa storia non è mai ottusamente realistico, anzi talvolta la sua ribollente fantasia fa sì che la realtà diventi un trampolino di lancio verso un’altra realtà, quella fantastica.”