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L’udito del musicista

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L’udito del musicista

Nel recente film Sound of Metal, vincitore del premio Oscar, il batterista di una band heavy metal sviluppa un grave acufene e una profonda sordità. La vita di Ruben, questo il suo nome, viene sconvolta quando si rende conto di essere destinato a perdere l’udito. Che il suo problema sia nato a causa della sua vita di musicista rock o per un’altra causa non specificata, la sua carriera, e di conseguenza la sua vita ne risultano devastate.
I musicisti sono generalmente molto preoccupati per la loro percezione dei suoni, poiché sono consapevoli del loro rischio quotidiano di perdere l’udito, esattamente come tutti i lavoratori esposti a forti rumori. Poiché la sensibilità della loro percezione dei suoni si riflette direttamente sulle loro performances, essi sono spesso sensibili anche alle minime variazioni nel loro udito e sono consapevoli che se le cose peggiorano, la loro carriera potrebbe essere a rischio. Dal 2008, i regolamenti sul controllo del rumore sui posti di lavoro, si applicano a tutti i luoghi di lavoro senza eccezioni. Questo vale anche per quelli dove si esibiscono i musicisti, come sale da concerto e studi di registrazione. Le normative stabiliscono che un’esposizione al rumore per oltre otto ore giornaliere sopra gli 80 decibel, richiede ai datori di lavoro di fornire informazioni, formazione e mettere a disposizione i sistemi appropriati per la protezione dell’udito. Quando il suono raggiunge gli 85 dB, i datori di lavoro sono tenuti ad adottare alcune misure per attenuarlo, imporre l’uso di protezioni e garantire la sorveglianza della salute dell’udito. I musicisti sono spesso esposti a livelli di pressione sonora ben al di sopra di queste cifre e, se è vero che molti di essi non lavorano otto ore al giorno, le intensità di suono cui sono sottoposti sono talmente elevate da provocare danni anche per esposizioni più brevi. Le conclusioni dello studioso e musicista Chris Alden sono incontrovertibili: “In una tipica giornata di due sessioni (sei ore), i musicisti della BBC Symphony Orchestra sono risultati esposti a intensità medie decisamente al di sopra dei limiti imposti. I livelli più alti si sono registrati nelle sezioni delle trombe e nei tromboni, mentre i livelli più bassi nella parte anteriore dei violini e del direttore d’orchestra.
Oltre a sottoporre i musicisti a regolari test dell’udito, le orchestre sono tenute a raccomandare l’uso di tappi per le orecchie sia durante le prove che durante le esibizioni. Scudi acustici trasparenti davanti alle sezioni di ottoni sono frequenti nei concerti. I musicisti vengono anche spesso posizionati a livelli diversi, con gli ottoni sollevati per proteggere i banchi posteriori delle sezioni degli archi.”
Tutti i musicisti dovrebbero essere consapevoli della probabilità della perdita dell’udito indotta dal rumore e incoraggiati a monitorare il proprio ambiente sonoro utilizzando i misuratori di decibel, che ora sono facilmente scaricabili gratuitamente come app per telefonini.
L’uso di tappi per le orecchie con attenuazione del rumore tra i musicisti è ancora peró troppo basso, poiché (sostengono molti) modifica il suono e influisce sulla loro capacità di percepire il proprio modo di suonare. “Tuttavia, l’uso di tappi per le orecchie dovrebbe essere incoraggiato sia quando si suona in privato, sia durante le prove in orchestra e, infine, durante le esibizioni”. Esistono oggi tappi per le orecchie creati su misura e muniti di filtri regolabili.
I musicisti pop e rock sono spesso esposti a livelli di rumore ancora più elevati, e una recente revisione sistematica della letteratura ha rilevato che il 63,5% di essi manifesta un calo dell’udito, contro il 32,8% dei musicisti classici. In genere, sono le frequenze acute ad essere le prime interessate. I violinisti tendono talvolta a soffrire di una maggiore perdita dell’udito nell’orecchio sinistro poiché è più vicino al violino.
Sempre dallo stesso studio si evince che circa il 25% dei musicisti lamenta la presenza di un fastidioso fischio all’orecchio (acufene). La perdita uditiva, il fastidio percependo certi suoni e l’acufene sono più comuni nei musicisti rock e pop rispetto a quelli classici.