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COVID19: troppa confusione e poca informazione

COVID19: troppa confusione e poca informazione

Siamo arrivati al termine di un anno che molti hanno definito “horribilis” e che comunque resterà nei libri di storia.
Lo abbiamo vissuto tutti tra incertezze e paure, ma se facciamo il bilancio, cosa possiamo dire di aver imparato?
Si é capito ancora troppo poco per vedere la fine di questo tunnel. Sicuramente la malattia da SARS-Cov2 non é a tutt’oggi ben inquadrata. Prova ne é che il numero dei decessi é tuttora elevatissimo e, nonostante sia migliorata la capacità diagnostica e di trattamento, poco si sa su chi é a maggior rischio di non superare la malattia. Sappiamo che nelle terapie intensive muore circa il 10% del totale dei decessi. Dove muore il restante 90%: a casa o in reparto ospedaliero. Questo ce la dice lunga sull’insufficiente inquadramento della malattia e la sua scarsa conoscenza.
Organi di autorevolezza e riferimento come la Organizzazione Mondiale della Sanità si sono rivelati debolissimi, se non proprio dannosi. Pensiamo all’inizio della pandemia, quando non sono stati in grado di riconoscere la gravità del problema, o quando sostenevano l’inutilità delle mascherine, per non citare le recenti rivelazioni pubblicate dalla trasmissione REPORT.
Anche il modello della sanità italiana, tanto sbandierato e osannato come riferimento mondiale ha in realtà fallito. La salute dovrebbe, secondo la Costituzione essere garantita a tutti, ma la diversa erogazione nelle varie regioni fa in maniera che ognuna operi in modo autonomo, non garantendo spesso gli standard minimi di assistenza. La medicina sul territorio si é rivelata debolissima. Per poter costituire il primo vero filtro, assorbire l’impatto più precoce della Covid19 deve essere radicalmente riorganizzata sulla base di una visione in grado di prevedere quelle che potranno essere le esigenze dei prossimi decenni.
La strategia della politica é stata quella del “Watch and Wait” (osserva e attendi). Se in un primissimo tempo in cui si conosce poco, questo atteggiamento può essere accettabile, non lo é certamente dopo un lungo anno. Esempi dell’incompetenza ad affrontare le devastanti conseguenze sono soprattutto la gestione dei trasporti e delle scuole. I due ministeri competenti, e aggiungo anche quello alla Sanità si sono dimostrati impreparati, incapaci di programmazione a medio termine e soprattutto debolissimi dal punto di vista della comunicazione. Questa fragilità comunicativa ha consentito lo svilupparsi di una babele di voci, spesso contraddittorie, gestita da giornalisti e medici. Molti quotidiani si occupano della questione come veri e propri organi di partito e loro direttori e cronisti partecipano quotidianamente a svariati programmi televisivi facendo solo insolente propaganda. I medici, epidemiologi, virologi, rianimatori, spesso non sono da meno e molti di loro si comportano come star dello show business con tanto di agenti che programmano le loro apparizioni e regolano i loro compensi. Il risultato di questa debolezza é: più confusione e meno informazione.
Sarà quindi il vaccino la soluzione delle nostre paure? Per esserlo deve risultare efficace, sicuro e deve essere somministrato come minimo all’80% della popolazione. Se calcoliamo che l’80% degli italiani dovranno fare una prima dose e un richiamo ad un mese bisognerà pensare ad uno sforzo organizzativo enorme, in grado di somministrare 260 000 iniezioni di vaccino al giorno, compresi i sabati e le domeniche per un anno intero. E purtroppo non ci sono ancora sicurezze sulla copertura vaccinale delle eventuali mutazioni, sulla durata e la forza degli anticorpi, poiché ci sono già numerosi esempi di persone che hanno sviluppato una seconda infezione.
Come comportarci nel frattempo? Ci manteniamo sul Watch and Wait? Blocchiamo le frontiere e aspettiamo ansiosi il DPCM delle 23 che ci dica quale colore dominerà il mattino dopo?
Il vaccino é certamente un passo fondamentale che non dovrebbe nemmeno essere messo in discussione e ci può alleviare il percorso in attesa che si profilino farmaci specifici in grado di sconfiggere questo terribile virus.