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ipoacusia anziano, passi d'argento, protesi acustica
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a colpo d’occhio

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“Passi d’Argento (PdA) è un sistema di sorveglianza a rilevanza nazionale dedicato alla popolazione con oltre 65 anni, che fornisce informazioni sulle condizioni di salute, abitudini e stili di vita e sui bisogni di cura e assistenza specifici della popolazione anziana, ma con uno sguardo nuovo al fenomeno dell’invecchiamento, a partire dalla definizione di “invecchiamento attivo” voluta dall’OMS. Infatti con Passi d’Argento si “misura” anche il contributo che gli anziani offrono alla società, fornendo sostegno all’interno del proprio contesto familiare e della comunità, per i quali sono centrali aspetti come la partecipazione e il benessere psicologico e sociale della persona” è quello che si legge sul sito dell’osservatorio epidemiologico del Ministero della Sanità. Questo sistema si propone di monitorare l’incidenza di tumori, la frequenza di situazioni di disagio psichico,l’attivitá fisica, le abitudini alimentari e tanti altri aspetti per poter avere un quadro completo e dettagliato della situazione degli anziani sul nostro territorio nazionale. In uno studio da poco pubblicato sui dati del 2016, 2017 e 2018, risulta che 1 persona su 4, con 65 anni o più, ha almeno un problema di tipo sensoriale fra cali di vista, udito o difficoltà di masticazione (che non si risolve neppure con il ricorso ad ausili, come occhiali, apparecchio acustico o dentiera).
I problemi di udito sono stati indagati attraverso una semplice domanda che non fa riferimento ad alcuna diagnosi medica ma semplicemente si basa sulla percezione del singolo di avere un deficit di udito tale da rendere difficoltoso fare quattro chiacchiere con qualcuno: «Sente bene da poter fare quattro chiacchiere con qualcuno?». Alla domanda si può rispondere in tre diversi modi possibili: “si, abbastanza”, “si, solo se indosso l’apparecchio acustico”, “no, non sento bene”.

Nei tre anni 2016-2018, fra gli ultra 65enni residenti in Italia il 14% riferisce un problema di udito (non risolto o non risolvibile con il ricorso all’apparecchio acustico). Questa quota cresce con l’età (a 65-74 anni è del 7% ma sale al 22% dopo gli 85 anni) e non mostra differenze di genere. Il gradiente sociale è ampio e significativo e la quota di persone con problemi di udito è maggiore fra le persone con bassa istruzione (19% contro il 9% delle persone con alta istruzione) e fra quelle con molte difficoltà economiche (22% rispetto al 10% fra chi non ne riferisce). Anche il gradiente geografico da Nord a Sud del Paese è significativo: nelle Regioni meridionali c’è una quota quasi 2 volte più alta di persone con problemi dell’udito, rispetto a quanto si osserva fra i residenti nel Nord Italia.
La nostra Provincia, nello schema pubblicato dal Ministero si comporta molto bene essendo al di sopra della media nazionale per tutte le voci, quindi gli anziani nella provincia di Bolzano presentano meno frequentemente problemi di udito, vista o masticazione rispetto ai loro coetanei nel resto dell’Italia.
Delle tre abilità, appunto vista, masticazione e udito, é quest’ultima la più importante. Infatti tra le persone con un problema di udito è più alta la prevalenza di coloro che restano socialmente isolate e riferiscono che in una settimana normale non incontrano né parlano con qualcuno (44% contro il 19% tra le persone con udito normale); è più alta la prevalenza di sintomi depressivi (27% invece del 13%) ed è più alta la quota anche di chi è caduto a terra nei 30 giorni precedenti l’intervista (13% rispetto al 9%).
Purtroppo solamente un 6% degli anziani intervistati ricorre ad un apparecchio acustico per risolvere il suo deficit uditivo.