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COPRITI, PRENDERAI UN RAFFREDDORE!

COPRITI, PRENDERAI UN RAFFREDDORE!

Nel suo “dizionario della stupidità”, l’arguto matematico Piergiorgio Oddifreddi sostiene che è una stupidaggine pensare che il raffreddore sia causato dal raffreddamento, come risulterebbe evidente dal nome che gli é stato dato alla fine del cinquecento. In realtà nella lingua inglese il nome di questa virosi è addirittura sinonimo di freddo (cold = freddo = raffreddore).
Il raffreddore è la malattia umana più diffusa al mondo che, colpendo circa 1 miliardo di persone l’anno, costringe a centinaia di milioni di visite e fa spendere miliardi di euro in farmacia.
Esiste quindi una relazione fra il mal di gola, gli starnuti e la tosse con la stagione invernale? Infettivologi del calibro di Segal Maurer del New York Hospital Queens, sostengono che infagottarsi, eccedere con i vestiti caldi, proteggersi mani collo e orecchie e quasi perdere il contatto con l’ambiente può essere controproducente se il clima non lo richiede. “Quando inizia a fare freddo tutti noi corriamo al chiuso, passando ore e ore in casa dove l’aria è riciclata.”
E quindi tutta colpa del freddo? I dati sono piuttosto contrastanti anche se la visione generale suggerisce che in realtà l’effetto sia indiretto, in quanto le basse temperature favoriscono la concentrazione di molte persone in spazi chiusi e quindi aumentano il rischio di contagio. Studi sperimentali hanno dimostrato che la durata dell’esposizione al freddo non influenza l’infezione.
Il freddo però in qualche modo c’entra, come ci diceva già la nostra nonna. Adesso sappiamo che le basse temperature riducono la motilità delle ciglia del nostro albero respiratorio e quindi è più difficile espellere particelle ed agenti infettivi. Inoltre le basse temperature riducono la funzione dell’immunità innata mentre il calore aumenta l’attività dell’immunità acquisita cioè quella responsabile della produzione di anticorpi come avviene in risposta ai vaccini.
Certamente il prolungarsi di un periodo in assenza di precipitazioni e quindi la grande esposizione ad inquinamento e polveri, vede ricorrere moltissimi concittadini allo specialista, soprattutto bambini ed anziani a causa di virosi respiratorie.
La prima raccomandazione é quella di ricorrere all’uso di un umidificatore. Se sia preferibile un umidificatore a nebbia fredda o a vapore caldo é una domanda che le mamme spesso si pongono. L’aumento di umidità giova alla congestione del raffreddore, indipendentemente dal tipo di umidificatore, anche perché l’aria che raggiunge le vie respiratorie basse vi giunge comunque alla stessa temperatura. Se a curare il raffreddore ci pensa il tempo, a noi il compito della prevenzione.
Per ridurre il rischio del contagio è bene lavare le mani frequentemente. Se si ha il raffreddore è importante evitare di frequentare posti affollati per non contagiare gli altri. Consigliabile il brodo di pollo che oltre a dare quel sollievo che una comune bevanda calda può portare, sembra essere uno dei cibi che effettivamente combatte le infezioni virali, accelerandone la guarigione. Sempre valida la buona e salutare spremuta di arancia e un bicchiere di latte caldo col miele prima di andare a dormire.