Diabete e perdita uditiva
È a tutti noto che il paziente diabetico, a causa della tossicità dello zucchero nel sangue, é più soggetto a complicazioni in genere, soprattutto per le patologie che a questa malattia si associano più spesso, come le malattie vascolari, la retinopatia e le neuropatie. Poiché infatti il diabete risulta essere una malattia sistemica, associata a patologie multiorgano, risulta ragionevole indagare se anche l’apparato uditivo ne soffra.
Le prime ricerche per verificare un collegamento tra diabete e sordità non sono state particolarmente incoraggianti. Con l’aumento dei dati in possesso dei ricercatori però, si é verificata una tendenza alla perdita di udito alla frequenza di 500 Hz in molti diabetici. Studi recenti, pubblicati dall'”US National Institutes of Health” hanno confermato che diabetici e prediabetici presentano ipoacusia in percentuale superiore rispetto alla popolazione sana. I dati confermano questa tendenza anche tenendo conto delle altre cause responsabili di danni uditivi come età, traumi acustici acuti o cronici, intossicazione da farmaci. Analoghi studi delle Tsukuba University Hospital Mito Medical Center quantificano in circa il doppio le sordità nei diabetici. La frequenza e l’entità della ipoacusia, inoltre é molto superiore se i valori glicemici non sono sotto controllo. All´origine vi sarebbe una microangiopatia che colpisce la circolazione dell’orecchio interno. Le pareti capillari della coclea in particolare tenderebbero ad ispessirsi ed a ridurre il calibro dei vasi fino alla scomparsa del legamento spirale nei giri superiori della coclea.
È quindi ormai accertato che i pazienti diabetici vanno incontro più facilmente a perdita uditiva bilaterale, neurosensoriale, progressiva, pertanto difficilmente curabile. Le frequenze acute sono maggiormente colpite, poiché percepite nei giri basali della coclea, che sono i più vascolarizzati e quindi più suscettibili nel subire i danni indotti dalla azione dello zucchero sui vasi.
Per questa ragione i diabetici devono essere incoraggiati a tenere sotto controllo i valori glicemici ed a sottoporsi ad uno screening audiometrico possibilmente già in giovane età.