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acufeni, rumori, sordità, protesi, TRT
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ACUFENI : cause e rimedi

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ACUFENI : cause e rimedi

I disturbi della circolazione possono causare acufeni?
La perfusione dell’orecchio interno con la coclea è regolata nel nostro corpo in modo molto preciso ed è largamente indipendente dall’influenza della pressione sanguigna. Gli esperti ora sono sicuri che si tratti solo in casi particolari di disturbi circolatori puri. L’assunzione di compresse che promuovono la circolazione è quindi considerata oggi spesso priva di significato. Nel caso di un vero disturbo circolatorio, è probabile che solo una terapia sia in grado di fornire ossigeno nutriente all’orecchio interno: l’ossigenoterapia iperbarica.
Ci sono radiografie per spiegarci l’origine del nostro acufene?
Se vi è il sospetto di un acufene di origine organica dall’esame clinico, vengono utilizzate tecniche di imaging molto specifiche che possono rappresentare direttamente o indirettamente le strutture delle vie uditive centrali. Imaging si avvale innanzitutto della risonanza magnetica (RM). Usando questo studio, che non espone il paziente ai raggi X, ma si basa sulla misurazione dei campi magnetici, è ora possibile visualizzare i tessuti sia nel cervello ma anche nel resto del corpo in modo molto preciso, fino a una risoluzione di meno di 1-2 mm. Questo studio è eccellente per rilevare anche piccoli neurinomi acustici che possono crescere nel condotto uditivo interno. Gli ultrasuoni possono essere indicati  specialmente in caso di rumori  sincroni con il polso, quando è necessario ricercare le ostruzioni nel flusso. A tale scopo, l’ecodoppler é l’ideale per la prima diagnosi. L’angiografia può essere un approfondimento utilissimo in tutti i casi in cui la prova di una alterazione nel flusso sanguigno viene rilevata durante l’ecografia, il sistema vascolare deve essere visualizzato utilizzando una radiografia dei vasi sanguigni, un’angiografia che può mostrarci ciascun singolo rametto del flusso sanguigno. In questo studio, un catetere viene inserito in un grande vaso sanguigno e vengono iniettati mezzi di contrasto. Una rappresentazione molto precisa del nostro albero vascolare può essere però ottenuta anche senza l’uso di cateteri, mediante uno speciale esame di risonanza magnetica, la cosiddetta angio-MRT.
Quali sono farmaci abbiamo a disposizione per il trattamento dell’acufene?
La pillola, che semplicemente “spegne”un rumore dell’orecchio, non è stata ancora inventata. Molti farmaci sono efficaci soprattutto in speciali forme di tinnito, ma non influenzano la sua origine o le sue cause. Sono in corso molte ricerche e alcune metodiche si sono rivelate incoraggianti. Sulla base dell’ipotesi che i disturbi circolatori siano tra le cause principali nello sviluppo degli acufeni, i medicinali che favoriscono la circolazione sono usati principalmente nel trattamento acuto. Sempre più frequentemente però questo meccanismo è messo in discussione. I farmaci usati qui sono in parte vasodilatatori, in parte quelli che migliorano le proprietà del flusso del sangue. Per ottenere un effetto rapido e intenso, le sostanze sono somministrate in forma di infusioni. Con l’acufene cronico, una tale terapia con lo scopo di migliorare la circolazione non ha più senso. Sono quindi utilizzati farmaci che possono intervenire nei processi di trasmissione dell’udito nell’orecchio interno e nel cervello. Una valutazione dello specialista può contribuire in modo determinante alla guarigione dell’acufene.
Che cosa consigliano i medici?
A tutti i pazienti diciamo: “anche se trovassi il silenzio assoluto, il tuo rumore dell’orecchio sarebbe sempre presente e ti sembrerebbe addirittura più forte”. Distraiti per evitare la cronicizzazione! Goditi la giornata! Non spegnere i  dispositivi che producono suoni! Metti una sveglia sul tuo comodino o una fontanella con un flusso di acqua nella camera da letto. Evita il silenzio! Ascolta tranquillamente la musica di sottofondo durante il giorno e prima di addormentarti. Ascolta i suoni della natura, come il canto degli uccelli o il fruscio delle foglie. Non ascoltare te stesso se l’acufene è ancora lì! Esegui il diario degli acufeni (soprattutto all’inizio della malattia può essere utile). Divertiti: visita gli amici. Vai al cinema o un concerto. Regalati un weekend di benessere.
Qual è la terapia nella fase acuta?
Talvolta può essere necessario un trattamento in regime di ricovero, specialmente quando è presente un disturbo dell’orecchio interno e già questo prevede flebo per diverse ore al giorno (da 3 a 6 ore). Soprattutto in certi casi si rende necessario un attento monitoraggio ospedaliero (ad esempio in caso di diabete).
Qual è il trattamento dell’acufene cronico?
Il medico deve sempre porre le seguenti domande specifiche: Quanto ti dà fastidio l’acufene? Ce la fai a conviverci? Nonostante il paziente, ovviamente, voglia eliminare il rumore dell’orecchio, deve chiedersi quale significato abbia acquisito il tinnito nella sua vita e, soprattutto, se e in che modo il rumore dell’orecchio influisce sulla sua vita sociale, sulla sua felicità e sul suo lavoro. In molti casi, a questa domanda il soggetto risponde che è sopportabile. Molti sopportano il loro acufene tanto da non venirne più minimamente disturbati. Se il paziente però soffre  particolarmente e la qualità della vita è influenzata negativamente, si rendono necessarie ulteriori misure. In linea di principio, l’intervento deve coprire le seguenti aree: psicologia, stile di vita, sport, nutrizione, sonno, igiene, terapia di rilassamento (in particolare per la gestione dello stress). Le linee guida sugli acufeni propongono le seguenti opzioni di trattamento: nessuna terapia nella maggior parte dei malati che hanno ricevuto sufficienti informazioni e suggerimenti attraverso la consulenza sull’acufene e una eventuale consulenza psicologica, essi saranno in grado di affrontare il loro disturbo senza usare farmaci. Potrà poi essere introdotta una integrazione con terapia farmacologica nel caso di una diagnosi medica, l’indicazione di apparecchi acustici e / o mascheratore del tinnito, una psicoterapia (nel caso di. ansia o depressione) o tinnitus retraining therapy eventualmente combinato con farmaci psicotropi.

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